La scorsa settimana abbiamo fatto chiarezza su un fattore importante della nostra vita: la struttura del patrimonio, frutto di lavoro e sacrifici. Abbiamo verificato che è composto da diverse componenti, ognuna adatta a diverse funzioni, è ora il momento di chiederci: quali sono gli elementi di “stress” del nostro patrimonio?

Elementi di stress degli immobili

Immobili: solidi, concreti, sicur… ehm… solidi e concreti. Sicuri? Dipende! È bene fare delle considerazioni su alcune caratteristiche degli immobili. Innanzitutto la non liquidabilità, ossia la bassa velocità di vendita. Quando avrò bisogno di vendere l’immobile, in quanto riuscirò a farlo? Questo è il primo elemento di stress, in quanto generalmente i tempi di liquidabilità sono lunghi, mesi, anni a volte, per riuscire a venderli. Secondo elemento di stress degli investimenti in immobili è rappresentato dall’usura, dall’obsolescenza e dai relativi costi di manutenzione, quanto costa mantenere “in forma” un immobile?

Oltre all’ordinaria manutenzione (dipintura, piccole riparazioni ecc) è bene considerare anche gli interventi di manutenzione straordinaria prevedibili (quanto dura mediamente una caldaia? Quanto costa la sua sostituzione? Il parquet ha durata illimitata? Il suo risanamento sarà oneroso?). I costi fissi sono il terzo fattore da considerare, sono composti dagli oneri fiscali (IMU/TASI/TARI ecc…), dalle utenze e dall’assicurazione (in caso di crollo, terremoto, incendio, allagamento… è buona cosa tutelare questa componente del nostro patrimonio). Il nostro immobile viene affittato? Gli inquilini ci saranno sempre o è possibile che l’abitazione resti sfitta? Gli inquilini pagheranno? Faranno danni?

Sulla sicurezza relativa all’oscillazione del valore ritengo opportuno prestare particolare attenzione, in quanto questo è l’elemento di stress che, insieme alla liquidabilità, deve essere valutato con maggior cura dal risparmiatore. Quanto vale il nostro immobile? Questo valore è stimato, quindi suscettibile di trattativa, o è il valore che un reale acquirente pagherebbe per averlo? Dal 2008 ad oggi i prezzi degli immobili sono diminuiti drasticamente, chiaro segno che la tanto osannata sicurezza dell’investimento immobiliare forse non è assoluta…

Elementi di stress dei valori mobiliari

Valori mobiliari: con questo termine intendiamo tutte le forme di impiego del denaro, dalla liquidità del conto corrente ai titoli, alle varie forme di risparmio gestito, ai fondi pensione ecc… Quali sono in questo caso gli elementi di stress? Liquidabilità: anche stavolta la liquidabilità dello strumento riflette un ruolo fondamentale, essa indica la rapidità e la facilità con cui è possibile vendere l’investimento per ottenere denaro.

Alcune soluzioni di investimento sono liquidabili in pochi giorni , altre sono vendibili solo in caso di specifici eventi (pensiamo alla distinzione tra i titoli quotati e i titoli emessi da una banca di credito cooperativo – BCC, i primi vendibili in poche ore ad un prezzo definito dal mercato, i secondi… non proprio!). Volatilità ed orizzonte temporale: questi risparmi per quale motivo sono stati accantonati? Mi serviranno tra 6 mesi o tra 20 anni? Le normali oscillazioni del mercato come influiranno in caso di orizzonte temporale ridotto? Definire tra quanto tempo vorrò spendere una determinata somma è fondamentale per selezionare lo strumento finanziario più idoneo.

Grado di rischio: è realmente adeguato all’obiettivo da raggiungere? Stiamo rischiando troppo o troppo poco? (ebbene si, rischiare troppo poco è dannoso, in quanto perdiamo alcune opportunità). Sicurezza: chi emette queste soluzioni di investimento? Qual è la sua affidabilità? Gli investimenti sono sufficientemente diversificati o c’è una concentrazione del rischio? Chi monitora costantemente lo strumento finanziario e apporta periodici aggiustamenti? (la miglior soluzione esistente oggi non è detto che sia la migliore anche domani, è fondamentale quindi avere degli esperti che la monitorano ed eseguono gli opportuni aggiustamenti).

Stress degli altri valori mobiliari

Altri valori mobiliari: in questa categoria rientrano i beni più disparati, i cosiddetti “beni mobili registrati” (automobili, imbarcazioni, aeromobili…i quali non producono reddito), e i “beni rifugio”: le opere d’arte, le pietre preziose, i tappeti ed ogni altra forma in cui è possibile impiegare parte del nostro risparmio. Si tratta di investimenti che richiedono competenze specifiche, investire in opere d’arte è una soluzione vantaggiosa? O, per essere più moderni, investire in Criptovalute ci garantirà una pensione? Esistono i diamanti “da investimento” o è più corretto parlare di “investimento in diamanti”? L’oro è sempre la soluzione migliore o in determinati casi può essere un cattivo investimento?

In questa tipologia di impieghi la non liquidabilità è molto elevata: vendere un’opera d’arte richiede competenze specifiche, oltre che tempi elevati. Il rischio di contraffazione è un elemento da considerare, pensiamo ai diamanti sintetici spacciati per naturali, o alle riproduzioni di opere d’arte vendute per originali. Altra componente di stress è sicuramente rappresentato dalla custodia: è necessario dotarsi o noleggiare costose casseforti, oltre che adottare onerose coperture assicurative.

Chiaramente elemento importante da conoscere su questa tipologia di beni è che non producono redditività, è quindi possibile unicamente la speculazione sul prezzo.

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